Iscriversi a “Project Management per la Montagna” è stata un’ottima idea

Lo scorso anno ho partecipato al corso di perfezionamento in “Project management per la Montagna” proposto da Unimont, l’Università della Montagna che si trova a Edolo (in Valle Camonica, provincia di Brescia).

Unimont è la sede distaccata dell’Università degli Studi di Milano che si occupa esclusivamente di temi legati alla montagna. Qui si può frequentare il corso di Laurea triennale in “Valorizzazione e tutela dell’ambiente montano”, ma ci sono anche corsi post laurea e incontri (e webinair) a partecipazione libera.

Il corso di “Project Management per la Montagna” è un corso di perfezionamento post laurea, che nasce per colmare una lacuna, quella della mancanza di figure con adeguate competenze in materia di progettazione, per l’accesso a fondi attraverso bandi (europei e non) legati allo sviluppo rurale. L’obiettivo quindi è quello di approfondire le competenze di tipo professionale sulla progettazione e sulla gestione di progetti, con riferimento alle tematiche specifiche della montagna.

Qualche domanda sul corso di Project Management per la Montagna

Introduzione al corso di Project Management per la Montagna

Per iscriversi al corso sono necessari prerequisiti? Per iscriversi a questo percorso non servono prerequisiti. Io, quantomeno, non ne avevo (il mio percorso lo racconto qui). Sì, avevo già partecipato alla redazione di alcuni piccoli progetti nelle zone in cui vivo, ma non avevo fondamenti o basi teoriche.

Quali sono le competenze che si acquisiscono? Seguendo le lezioni ho acquisito le basi teoriche della progettazione: l’applicazione del Quadro Logico Progettuale, la realizzazione di un Business Plan, l’importanza della scelta delle Partnership. Ci sono stati anche incontri in cui ci sono stati raccontati progetti e iniziative, come l’applicazione della Strategia delle Aree Interne nell’Oltrepò Pavese oppure come il funzionamento del GAL Prealpi Dolomiti.

Frequentare questo corso mi ha fatto diventare una progettista esperta? No, per diventare progettisti esperti credo serva, più che altro, molta pratica. Io ne sto facendo un po’, occupandomi di piccoli progetti locali (e sognando di potermi presto impegnare in progetti più strutturati).

Quindi quali sono i vantaggi del frequentare questo percorso? Ne ho trovati diversi: ho conosciuto professionisti di questo settore che mi (ci) hanno raccontato il loro lavoro; ho potuto approfondire le metodologie di lavoro, acquisendo strumenti che aiutano a non procedere nella progettazione “a sentimento”; ho conosciuto altri professionisti, con i loro progetti.

Questo post nasce perché l’Università ha pubblicato il bando per il prossimo corso di perfezionamento (lo trovi qui). Le iscrizioni chiuderanno il prossimo 11 marzo: secondo me questo percorso è una buona opportunità, da cogliere per chiunque veda sé stesso coinvolto in prima persona nella progettazione del futuro delle montagne.